Preso il volo, manca l’alloggio. La parte più impegnativa del viaggio perché sappiamo che da quella dipenderà buona parte del nostro soggiorno: avere un comodo e centrale punto di appoggio è risolutivo per molti problemi che possono insorgere: stanchezza, voglia di non fare tardi, voglia di passeggiare senza prendere mezzi, voglia di godersi qualche serata in casa. Con un bimbo a seguito tutte queste necessità raddoppiano. Dunque, Airbnb vieni a me.
Parigi è costosa. C’è poco da dire. Hotel e b&b con prezzi alle stelle. Idem per gli appartamenti, ma su quelli possiamo fare una buona scrematura e trovare qualcosa che fa al caso nostro. Girando tra i vari portali come Booking, Apartmentenparis, Homeaway ecc… , ci accorgiamo ben presto che gli appartamenti sono sempre gli stessi, con lievi cambi di prezzo se non addirittura nessuno. La verità è che i listini proposti sono davvero alti e non sempre rispettano il prodotto: va bene la soffitta sui tetti di Parigi ma uno straccio di bagno me lo devi dare! O no?
Dopo due giornate infruttuose di ricerche con l’ansia di rimanere sotto un ponte per giorni, ecco la svolta, il colpo di fortuna, quel che si dice “cade a fagiolo”. Ultimo appartamento tra les Halles e il Marais a un prezzo bomba. Foto delle varie camere nemmeno a dirvelo, spettacolari! Ancora non ci credo mentre ve lo sto scrivendo e forse, quando sarò lì, ci crederò ancora meno… o svenirò dalla contentezza o dal dolore di trovarmi di fronte a una catapecchia. Di fatto la casa c’è ed è pure bellissima e centrale (così parlano le recensioni).
Non vedo l’ora di tuffarmi nell’aria parigina: mangiare baguette e passeggiare tra un caffè e l’altro. Cercando, almeno questa volta, di visitare il canale St. Martin, il Museo delle Scienze Naturali, di salire sulla torre e di fare una corsetta lungo la Senna. E non da poco trovare un lavoro per rimanere a viverci.