Cala-goloritze

Di questo posto non ne avrete mai abbastanza. Ancora e poi ancora. La mia scoperta dell’Ogliastra è avvenuta dieci anni fa. A vent’anni ti innamori. A trenta ne apprezzi consapevolmente tutti i pregi e i pochi difetti, ricordandoti sempre perché sei stata rapita nella mente e nel cuore la prima volta che l’hai incontrato, questo angolo di paradiso. Così oggi vi racconto, cinque “cosucce” interessanti da fare insieme alla vostra famiglia, bimbo petulante compreso. Anche lui avrà poco da lamentarsi.

Trenino Supramonte. Già il trenino basterebbe di per sé per entusiasmare i piccoletti. Ma qui c’è dell’altro. Un paesaggio unico, quello dell’entroterra di Baunei, conosciuto come il Golgo: un altopiano affascinante per le sue caratteristiche geomorfologiche e naturalistiche; in libertà potrete trovare carpette, pecore, asini e maiali. Altro che zoo. Inoltre il trenino vi porterà a mangiare qualcosina di tipico come i culurgiones e altre prelibatezze del posto. Da provare.

Lido di Orrì. La spiaggia della paletta e del secchiello, perché solo qui i castelli hanno la compattezza giusta. Ve ne ho già parlato in un post precedente tutto su Orrì. Ma vale la pena rispolverare le idee. Una lunga spiaggia sabbiosa dal fondo del mare basso e dalle sfumature con pagliuzze d’oro. Perfetto per mettere alla prova i piccoli nel nuoto.

Lido-di-orri

Golfo di Orosei. Altro che Caraibi. Non vale la pena farvi ore e ore di volo prima di non aver visitate questo tratto di costa a dir poco incantevole, composto da grotte calcaree, scogliere a picco sul mare e cale da mille e una notte come Cala Goloritze, Cala Mariolu, Cala Sisine, Cala Luna, le Grotte del Bue Marino, la spiaggia dei Gabbiani. Per visitarle potete imbarcarvi al porto di Santa Maria Navarrese o di Arbatax.

Una notte all’ovile. Sono diverse le strutture pronte ad accogliervi, e stiamo parlando di veri e propri ovili di pastori che aprono le porte della loro attività per ospitarvi in tenda o nei loro stazzi, proponendovi menù sardi al cento per cento.

Asino-sardegna

Grotta del Fico. Nota per essere l’ultimo rifugio della foca monaca, vale di per sé una visita al netto delle altre bellezze naturali. Lo sviluppo della grotta ha portato a scavare e a creare circa 2000 metri di percorso ed è ancora in fase di esplorazione. Piomberete in uno scenario di silenzio e pace assoluta, immersi nelle viscere della terra: vi sembrerà quasi di prendere parte a una puntata di Quark. Tra una caletta e l’altra, insomma, vale la pena fermarsi e lasciarsi stupire.

Grotta-del-fico

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