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Mamma guarda quanto salto in alto?
Mamma guarda come mi arrampico?
Salgo in alto e poi mi butto giù…
Sono un caccia, guarda come volo!!!
Ahhhh, corro fino alla fine della via, prendimi
Corro più veloce di flash…
Al contrario lo scivolo!!! Sì, sì!
Vado in piedi sull’altalena… Ah,ah, ah
Guardaaa vado senza mani

E noi lì, con il patema d’animo, lo stomaco attorcigliato e gli occhi a forma di rana. Lì con l’urlo incorporato, quell’urlo che vorresti trattenere fino all’ultimo, per non arrestarlo, per non intimidirlo. Per dargli fiducia. Per accorgerci (a volte con tanta ingenuità) che sa cavarsela senza di noi: che il senso di autodeterminazione, sintonizzato sulla paura, crea un senso del limite naturale. Meno urlato, più istintivo. Ma a volte siamo di coccio, o meglio siamo genitori presenti ingombranti e troppo evoluti. L’evoluzione ci ha reso mamme e papà coscienti, informati, attenti ma ci ha tolto il senso di autonomia, di dare fiducia, di lasciar sbagliare e di cadere senza per questo sentirci meno responsabili.

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