Se qualcuno un giorno mi avesse detto che avrei passato gran parte dei miei Natali in Sardegna non ci avrei creduto. Eppure è andata così. Fino quasi a sentirmi a casa. A sentire l’odore dei ravioli all’arancia, a conoscere dove fanno il caffè più buono, a girare la città come fosse Rimini, a uscire una mattina per fuggire al Poetto. Perché per amore si è disposti a tutto. O quasi, A farsi travolgere da tradizioni diverse, riti e ritmi che non ci appartengono, a mangiare cose desuete, a parlare con persone che altrimenti non avremmo mai incontrato fino a diventare nostri parenti. La stranezza della vita… . Poi il tempo passa, ad alcune cose ci siamo abituati, altre proprio non le sopportiamo. Ma tutto, il brutto e il bello, diventano parte di noi. Anzi, non le vogliamo più mollare. Così per me è diventata questa andata e ritorno Rimini-Cagliari: con gli anni, forse un po’ faticosa e ripetitiva, ma sempre attesa. La partenza, quei nonni con gli occhi lucidi, le giornate di sole anche d’inverno, il piatto sempre pieno per quei figli che si vedono poco, la paura di ritrovarsi cambiati e invecchiati, l’ansia di raccontarsi il non vissuto insieme e di vivere altri momenti da ricordare. Così, oggi dalla terra del sole (come la chiamo io), auguro a tutti voi un buonissimo Natale…
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