Provengo da una famiglia normale, se normale vuol dire con babbo e mamma. A mia volta ne ho una creata un’altra, organizzata alla stessa maniera. Difficile dire se sia istinto, tradizione, voglia di riproduzione, di fatto mi sono buttata a capofitto in qualcosa che sembrava di per se naturale, il logico corso della cose. E mi sono trovata nel bel mezzo della bufera. Perché la famiglia non è quella delle merendine, perché a volte è talmente dura andare avanti che butteresti tutto all’aria. Poi guardi loro, quel viso che non ti ha chiesto di nascere, e tutto prende un’altra dimensione. Perché solo i figli sanno dare dimensione e senso alla famiglia. Non c’è amore più grande che giustifichi sacrificio morale, fisico, economico ecc… . Sono loro a spiegarci e ricordarci che non dobbiamo arrabbiarci (poche volte ne vale la pena), che le differenze sono nei dettagli e mai nelle grandi, che si può ridere per qualsiasi cosa e piangere allo stesso tempo, che è bello perdere tempo, che non tutto ha delle regole precise ma si può cambiare, che non c’è bisogno per forza di domandarsi cosa si farà domani. Così, proprio in questi giorni in cui si parla di unioni civili, coppie di fatto e non, matrimoni ecc… mi sono accorta che alla fine la vera differenza tra tutte queste diciture la facciano i figli. E prima di tutto solo loro che vanno tutelati.
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