Ho visitato questa città almeno cinque volte e potrei farlo altre venti.
Ogni volta è come se fosse la prima e l’esplosizione di emozioni è incontenibile. Forse non ci vivrei mai, troppo caotica per me che adoro la quiete, troppo grande per le sue distanze incolmabili, ma affascinante tornarci. Sempre. Per accorgersi di quanto la prospettiva cambi, di quanto vivere in una metropoli sviluppatasi in maniera così complessa, possa offrire milioni di possibilità. Tranne una, quella di comprare casa, visto che i prezzi, a meno che non siate miliardari, sono inaccessibili.
#1 Le passeggiate al Marais. Se non lo conosci non sai cosa ti perdi.
Lo adoro in tutto e per tutto. Si tratta del terzo arrondissement , sulla riva destra della Senna. Vivace, ricco di creatività e perennemente work in progress. Ho passeggiato decine di volte eppure quando ci torno mi sembra di non averlo mai fatto: il villaggio di Saint Paul, il quartiere ebraico, rue de Temple, Les Philosophes in Rue Vieille du Temple e il buonissimo falafel a L’as du Falafel.
#2 I caffè. Come non sedersi a bere un caffè almeno cinque volte al giorno? Ci sono posticini che meritano una fermata, sempre e comunque. Potrei scrivere un post sui caffè di Parigi… potrei davvero. Evitate però quelli troppo famosi come cafè de Flore (costoso e con un rapporto qualità-prezzo infimo) e quelli dove il bohémien è sinonimo di sporcizia, e ce ne sono. Avete presente la catena di boulangerie di Paul? Ecco, io ho trovato un topo morto sotto un tavolo! Poi, fate voi! Consigliato per caffè o aperitivo, caffè Etienne a Les Halles.
#3 Il lungo Senna. Che sia a piedi, in bici o in Bateaux Parisiens, questo fiume rende la città di una meraviglia che poche altre volte troverete. È come guardare perennemente un dipinto. Quest’anno ho avuto il piacere di pedalare lungo la pista ciclabile di questa città e ammetto che è stata un’esperienza che avrei dovuto fare prima. Poi, non potevo non tornare sul Bateaux Parisiens con imbarco a Port de la Bourdonnais, di fronte alla torre Eiffel. Il giro in barca dura circa un’ora (andata e ritorno). Se il tempo lo permette è piacevole ammirare il paesaggio dal tetto dell’imbarcazione. Se tira molto vento (com’è successo a me) meglio scendere in coperta, si fa per dire: dalle vetrate ampie la vista è ugualmente eccezionale. p.s. per saltare la fila e recuperare tempo ci siamo affidati a www.parigi.it, dove abbiamo acquistato i biglietti online. Per saperne di più clicca qui
#4 I giardini. Forse ottobre non è il mese migliore per godersi i giardini di Parigi ma al primo raggio di sole, il Jardin du Luxembourg . Sediolina, barchetta in affitto nel laghetto per il più piccolo e sole in faccia. Da segnare anche quelli del Louvre (infiniti da percorrere e ideali per un pic-nic) e quelli di place des Vosges: quest’ultimi ricchi di giochi anche per i più piccoli.
#5 La moda parigina. Vi sentite parigine nell’animo anche voi? È una sensazione di molte, specie quando si arriva in città dove più della metà della popolazione femminile è vestita con gusto, eleganza senza esser mai banale. Dove a ogni metro si trova un negozio di abbigliamento originale e dove il conformismo ha lasciato posto alle sperimentazioni (secondo me tutte fatte con criterio). Al rientro mi propongo di provarci anche io ma poi cado nel tragico binomio, jeans e scarpe da ginnastica. A seguire piumino spazzatura!