Se nel farlo sento sempre quel misto di entusiasmo e attesa, disfare l’albero all’improvviso diventa la cosa più noiosa da inserire tra le cose più barbose della terra. Quando ormai quell’abete silenzioso è diventato un pezzo di arredo che quasi s’intona a tutto il
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Tutto vero e giuro, alcune, di averle sentite con le mie orecchie. Fatevi due sane risate:
– arrivi a lavoro sudato fradicio e puzzolente come un pecorino fuori del frigo. Poi bisogna caricarsi di bagnoschiuma, deodorante e cambio… una fatica; – non posso vestirmi
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Ma quella faccia un po’ così, quell’espressione un po’ così… pressappoco uguale a quella di uno zombie dopo un rave party dall’altra parte del continente. Sì, sì è proprio quella appartenente alla fauna della lunga notte di San Silvestro che potete comodamente
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Meno uno al primo gennaio 2016. Mano uno a quelli che ti chiedono “cosa fai per Capodanno?”. Meno uno al 3, 2, 1 Brindisi, soprattutto con gli sconosciuti. Meno uno a metà delle feste di Natale che finalmente sono passate. Meno uno ai vestiti rossi e di paillettes che per varie
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Non ditemi che sono la solita lamentosa. Ma qui a Rimini siamo praticamente sepolti dalla nebbia. Fitta, umida, insidiosa, bianca, invadente. Da giorni e giorni non si vede nulla. Impossibile muoversi in bici, se non per suicidarsi o respirare a pieni polmoni aria di smog. Impossibile farsi
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Eccoci con la sacro-santa lista dei buoni propositi. Bisogna farla, è un must. Tutti ne hanno una, tutti poi la scordano il due gennaio. Ma porta bene farla, è un’abitudine consolidata, un rito profano che ci fa sentire migliori, cresciuti, adulti consapevoli dei nostri limiti, perché
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Se qualcuno un giorno mi avesse detto che avrei passato gran parte dei miei Natali in Sardegna non ci avrei creduto. Eppure è andata così. Fino quasi a sentirmi a casa. A sentire l’odore dei ravioli all’arancia, a conoscere dove fanno il caffè più buono, a girare la città come
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Eh sì, neanche due giorni che non sono a Rimini e già mi manca la mia bicicletta. Perché la verità è che in macchina meno ci vai e meno ci vuoi andare: insofferenza all’abitacolo e ai suoi abitanti tutti schiacciati vicini, insofferenza al quel finto calore che esce dalle bocche
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L’idea per questo articolo mi è venuta l’altro giro vivendo quelle situazioni surreali che solo noi mamme sappiamo gestire: bici a ruote sgonfie e bimbo piangente per assenza di biberon del latte. Mettete insieme queste cose e potrebbe saltare il sistema nervoso di un uomo medio.
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La bici mi accompagna anche a Natale. Anzi proprio a Natale, quando la città si ingorga di più, io riesco a sgattaiolare meglio dal caos. In bici tutto diventa più semplice: persino i fatidici acquisti dei regali e la fuga da facce che proprio a Natale non voglio vedere.
Ecco come