Giornate di tosse, asili pieni di microbi, colazioni alle cinque del mattino, passeggiate sotto le lucine di Natale, primi regali e là sensazione che non sia passato davvero un altro anno. Che tutto possa sembrare ancora uguale ma non lo è affatto. Lui è cresciuto senza ombra dubbio, lasciandomi esterrefatta di fronte alle prime prove di bugie e all’ironia di prendermi in giro. Si cresce anche così. Un anno che ancora fatico a credere di aver attraversato, a volte di fretta, altre lentamente guardandomi bene da non dimenticare nessun attimo. A differente degli anni precedenti è stato un 201 di viaggi, quelli più lunghi e impegnativi e sul fronte soddisfazione neanche a dirvelo. Per la cronaca, nonostante l’età, non sono mancate le notti in bianco con le quali sto tenendo il ritmo degli afterhours da ventenni, le giornate tappate in casa con malattie di vario genere, il grigiore di una lavatrice ancora da stendere e il bello di andare a dormire alle 20:30 di sabato sera. Ma sono ancora qui. Con gli occhi gonfi, alle cinque del mattino, inebriata dall’odore de caffè e dal tepore della mia cucina. Nulla ancora da mangiare sul fuoco e nulla nella mia testa, ancora addormentata. Obbiettivo dei prossimi giorni: imparare a pattinare sul ghiaccio cercando di non rompermi l’osso del collo e guardare finalmente gli altri d’alto al basso, perché anche io ce la posso fare! Auguri a me!
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