tagabike

Uscire in bici quando fuori c’è il sole è sempre come fosse la prima volta. Non so dirvi bene perché, ma ogni volta che pedalo nei giorni assolati mi sembra di rinascere, di sentire meno pesante la routine, di poter mettere in circolo i pensieri senza esserne appesantita, di catturare ogni momento senza nessuna distrazione. Tutto questo per raccontarvi che ieri, in un pomeriggio di sole pazzesco, ho provato per la prima volta la mitica Tagabike. E non vi nascondo la sensazione di chi sentiva di averla già usata tutti i giorni. Sì, perché questa bici a tre ruote così speciale ( un ibrido tra un passeggino e una normale bici) è leggera come il vento: la sua fattura in alluminio la rende una piuma e super maneggevole. Un minuto ( e non scherzo) e ci prenderete la mano.

Noi ci siamo divertiti tantissimo a fare un giro al parco Marecchia: il treenne non era gioioso (di più) e la sottoscritta avrebbe voluto portarsene una a casa. Il punto è che talmente comoda che si fa fatica a dire “non me la comprerei”. Mentre con la cargo bike si sente di più il peso del cassone anteriore, in questo caso è come pedalare su due ruote. Peccato non averne usufruito prima, quando il treenne era neonato. Perché la taga è perfetta per le mamme di bimbi da 0 a 6 anni: nei primi due anni è possibile inserire l’ovetto anteriore in posizione frontale e poi quando il bimbo sarà più grande si farà il cambio con il passeggino.

E poi è stilosa, maneggevole, facile da trasformare in passeggino e poco ingombrante. Quest’ultima sua caratteristica, però, non basta, per renderla agevole nelle nostre piste ciclabili, poche e ancora troppo strette. Ci vuole tempo… come per cambiare stile di vita e accorgersi che la macchina non è poi così insostituibile. Per saperne di più vai su tagabikeitalia

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