Qui a Rimini è arrivata all’improvviso. Dopo giorni di sole e giornate più che primaverili, la nebbia ci è piombata addosso. Una coperta bianca umida e pesante che lascia spazio all’immaginazione: al di là del naso ci può essere qualsisia cosa. Se in macchina è rischioso in bici lo è altrettanto. La parola d’ordine è catarifrangenti a go go. In Finlandia i ciclisti, praticamente tutti, sono dotati di tanti piccoli portachiavi, chiamiamoli così, catarifrangenti che agganciano alla bici o al giubbotto. Ne distribuiscono gratuitamente persino all’università. Sembra una banalità, ma non lo è affatto. In questo modo le due ruote sono più visibili e si alza di un pochetto il livello di sicurezza. In questo senso esistono anche zaini, giacche ad hoc, gilet. Ma il problema è che nessuno li utilizza. Si pedala senza mai troppa attenzione. Cosa vuoi che sia andare contromano, passare dov’è divieto, tagliare la strada all’improvviso. Manovre ciclistiche che tutti, alzi la mano chi no, hanno fatto almeno una volta. E così se ci mettiamo anche l’imprudenza di muoversi senza catarifrangenti nella nebbia siamo al completo. Almeno per oggi, noi abbiamo deciso di rimanere a casa, metterci comodi sul divano, preparare qualche dolcetto ma soprattutto iniziare a fare pon pon per il nostro albero di Natale. Le bici stanno al fresco in garage…
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