Era un post che volevo scrivere da tempo. Mi piace fare liste e questa a suo modo lo è. Proprio perché queste categorie le avevo già tutte nella testa. Viste e vissute da anni. Avevano solo bisogno di prendere forma su un foglio e mettersi in ordine.
Il ciclista urbano sempre di fretta. Ha come prolungamento del braccio il campanello e anche quando trova la strada libera suona lo stesso. Suona a prescindere. E guai a dirglielo mentre vi fa il pelo a tutta a velocità. Inveirà contro di voi senza fermarsi, ovvero urlando a squarciagola di fretta, ovvio. È un tipo/a che incontrate soprattutto la mattina, anche se il lavoro non c’entra, sono proprio di natura così. Si pedala di fretta, che sia in mezzo alla campagna o alla folla del centro. Conosco anche una nicchia di nonnine, quelle della bici elettriche. Ecco, non vorrei pronunciarmi!
Il ciclista urbano per caso. Ovvero quello che non si accorge nemmeno di essere in bici, contro ogni regola urbana, stradale e della fisica. Parla al cellulare attraversando sulle strisce in contromano. Giuro, l’ho visto fare. Non si arrabbia quasi mai e fa sempre finta di nulla. Forse sa di essere in torto o forse no. Di fatto vive in un’altra realtà. Non di certo su una pista ciclabile, quella non la usa mai. Uomo o donna che sia è capace di pedalare a zic zac per centinaia di metri e di non fare una piega.
Il ciclista urbano preciso. O meglio lo Spaccap…. . Quello che ti richiama sempre all’ordine, che indica, informa, sgrida, consiglia. È un vero e proprio paladino della sicurezza stradale, se così possiamo dire. Ti sgrida che fai un metro in contromano, se lo sfiori, se freni, addirittura se lo superi. Ammettiamo pure che i ciclisti non siano sempre rispettosi delle regole, ma lui non transige. Nè con i pedoni, nè con le automobili.
Il ciclista urbano della terza età. Ecco quest’ultima categoria le racchiude tutte e quattro. Sarà pure che a una certa età non si ha nulla da perdere, nessun pelo sulla lingua e tutta la sfacciataggine che non sia ha avuta in gioventù. Di fatto questo grande gruppo è il più indolente di tutti. Ha fretta, redarguisce se qualcuno sbaglia e il più delle volte va in bici come fosse una biglia in un circuito. Insomma, la pazienza non è il mio forte, ma quando li incontro e vorrei dirgliene quattro, a me viene sempre da ridere. Quasi sempre.