Se prima erano delle pecore nere (avvistabili con i radar), oggi sono sempre più frequenti. Di chi sto parlando se non delle mie adorate cargobikes? Fino a due anni fa non esistano, ieri al parco ce n’erano parcheggiate ben tre: tutte nuove di pacca, tutte con uno o più bimbi a bordo. Poi, l’altro giorno, la mia amica del parchetto (ho passato più tempo con lei negli ultimi cinque anni che con mia madre) ne ha comprata una usata, l’originale Christiania , ovvero la madre di tutte le madri delle cargo, un mix di leggerezza e robustezza come solo i nord europei sanno pensare e realizzare. E allora? E’ stato bellissimo provarla e soprattutto mettere a bordo il più piccolo. Per i bimbi è un po’ come andare su un trenino in prima fila: nessuno che ti ostacola la vista, il vento in faccia e il bello di poter guardare il mondo senza faticare.
In un lento scorrere di eventi, più si allungano le piste ciclabili, più spuntano nuove cargo bikes. La città pianeggiante aiuta, i tornelli agli ingressi dei parchi un po’ meno, ma non è impossibile. Molte strade sono a misura di questo mezzo e forse sono i cittadini che ancora non “sono a misura” di questa tre ruote. Di fatto, una silenziosa rivoluzione è in atto, e le mamme, come al solito, ne sono le protagoniste. Capaci di ridisegnare la loro quotidianità fatta di lavoro, spesa, asili/scuola, non più su quattro ruote ma su tre. Usufruendo di un bici che trasporta non solo i figli ma molto altro. E la pedalata è leggera allo stesso modo.
Se volete saperne di più o almeno vi è venuta voglia di provarla di invito a fare un salto da Manolo cargo bike in via Flaminia a Rimini.