Categoria: ciclo-mamma
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Anticipare è la parola d’ordine di questo Natale così strambo eppure mai così accelerato. In casa mammaebici.it l’albero è arrivato in salotto a metà novembre quando una buona parte della classe del grande l’aveva già fatto da una settimana. “MAMMA MA L’HANNO FATTO TUTTI”,
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Settembre. Metà di settembre che sembra metà di agosto. Fuori i costumi ancora ad asciugare e lo zaino della scuola all’ingresso. A mamma M. qualcosa non torna. Guarda il suo settenne che sfacciatamente felice di tornare a scuola dai suoi compagni, ha preso con serietà e
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Mamma M. ha paura ma non lo lascia a vedere. Odia farsi vedere spaventata, senza punti di riferimento e soprattutto senza risposte. Ha disfatto le ultime valigie e fa finta che sia ancora piena estate tra file alle docce e caffè del suo chirinquito. E nella sua testa lo è: giornate
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Oggi torno a scrivere dopo settimane di assenza. È stato uno di quei periodi in cui la connessione andava persa, la routine ribaltata, i cellulari spenti. Mi sono concessa il lusso di non esserci a discapito di un blog che per esistere ha bisogno della mia presenza. Dopo mesi stazionariContinua a leggere
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Pannolino usa e getta, pannolino-mutandina, custume imbottito, costumino o nudo? Questo è il dilemma. Il primo anno di mare è la prova del nove per i nervi della mamma. Dopo l’allattamento, lo svezzamento, il ciuccio, la nanna e il bagnetto, arriva il mare… e noi siamo
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In questa quarantena ho letto tanto: libri, riviste, volumi di studio e altri delle elementari per via del piccolo. Mi sono informata in tv, sul tablet tra tg, siti web più o meno attendibili. Un flusso continuo di parole e lettere, una dietro l’altra. Non tutto
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Siamo qui, fermi, immobili, isolati, staccati da tutto e tutti. Vero. Ma siamo anche qui in continuo movimento, alle prese con una routine più o meno stabile, con mille progetti o anche no, con gli umori che si alternano e le giornate che si riempiono da sole quando va bene. E
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Aria di primavera… voi la sentite? L’altra mattina tra una classroom e un articolo da scrivere ho aperto le finestre. Una giornata di sole si spalancava di fronte a me, le tende leggermente mosse e quell’aria che profumava di primavera. Io l’ho sentita e
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Dimmi come dormi e ti dirò che cuscino vuoi. Questo è un po’ il riassunto di ciò che andrò a parlarvi oggi, tra la voglia di dormire perenne una stanchezza atavica lasciata in eredità da due figli. Per me dormire è come toccare una reliquia: il sonno è sacro, soprattutto quando