Per anni questo piccolo accessorio dell’infanzia è stato visto come la peste nera, come il responsabile di tutti i mali: dei denti storti, delle arcate dentarie sballate, di una routine che poi diventa droga alla quale è difficile sottrarsi, delle dormite troppo lunghe, del rigurgito, della salivazione… , insomma, ognuno ne avrà sentito una. Se il primo figlio non ha voluto ciucci, biberon e nessun surrogato di ogni sorta, il secondo non è detto che faccia lo stesso. E io, lo ammetto, sono favorevole al succhietto. Anzi. Trovo di una grazia sconfinata quei paciocconi dentro gli ovetti che muovono le guanciotte a ritmo di ciuccio. Così, mentre tutto cresce e mi avvio verso questa nuova seconda avventura, ho deciso di approfondire la questione succhiotti andando alla ricerca di qualcosa di innovativo. Il brand MAM, che fino a ieri io non conoscevo. propone dei modelli ultra avanzati che pare facciano miracoli. Il loro ciucci o (zero mesi) è stato creato apposta per ridurre il rischio di disallineamento delle arcate dentarie. Essendo sviluppato in collaborazione con ortodontisti e dentisti pediatrici, questo piccolo ciuccetto ha il collo della tettarella sottile e flessibile (il 60% in più rispetto ai tradizionali), meno flessione viene esercitata su denti e mascella, così da ridurre il rischio di malocclusioni. Insomma perché nessuno ci aveva pensato prima? L’idea di renderlo sottile, proprio nel collo, è ottima: rassicura noi mamme e il neonato può fare il suo splendido lavoro. Se siete delle perfezioniste MAM offre succhietti specifici per ogni fascia: quella del primo mese (forse la più delicata), poi quella da 2 a 6 e infine quella dai 6 in poi. Il tutto in un percorso di passaggio da un ciuccio all’altro, senza sentirne la reale differenze. Ora non resta che vedere se il secondo avrà maggiore voglia di prendersi questo grande impegno… io incrocio le dita.
In collaborazione con MUM