Tra le cause di maggiore stress degli italiani c’è anche il Natale. Certo, non è in cima alle classifiche ma fa la sua parte. A me piace il Natale se non fosse per alcuni piccoli dettagli che ormai da venticinque anni ( da quando ho smesso di credere a Babbo Natale) proprio non riesco a digerire, oltre al pranzo.
– l’ansia di fare i regali. Specie per quelli più stretti. Un rebus. Ogni anno è peggio. Tutte le idee possibili sono state usate e solo l’ansia da ultimo giorno aumenta le possibilità di acquisto;
– vuoi non fare un pensierino di Natale al tuo vicino di casa o alla tua collega di lavoro che ti sta tanto antipatica? Nulla di impegnativo, nulla di esagerato. Giusto quella via di mezzo che ci fa perdere il cervello. Qualcosa per non sembrare dei poveracci ma neanche che metta in imbarazzo. Ecco, pensiamoci tutti insieme;
– cosa prepare per il pranzo? Altro dilemma che chi va a pranzo non ha. Beato lui;
– i parenti mai visti che improvvisamente tornano sulla scena. Tu sei la figlia della nipote dello zio? Ehhhhhh….
– mangiare come delle balene solo perché è Natale. Ma quest’anno non mi avranno;
– chi manda gli auguri via messaggi o whatsapp. Non fatemeli;
– il giorno di Natale. Fuori non c’è anima viva e se esci sembri un senzatetto in cerca di un pasto;
– il Babbo Natale della mia città: il suo vestito lurido non viene lavato da circa 27 anni, ovvero da quando io ero piccola. Faccio un appello al sindaco di Rimini: un abito nuovo per Babbo!
– chi si ostina ad addobbare un albero elegante. Palline argento con quelle blu, palline rosse con festoni oro. Che fastidio… viva l’albero pacchiano!!!
– 10 ore di fila nei negozi per impacchettare un profumo. No, no quest’anno ci penso io!