Perché ho aperto un blog? Bella domanda. Fino all’altro ieri (esattamente per due anni e sei mesi) sono andata avanti con due ore di sonno a notte. Neanche sto qui a scrivervelo. Non avevo la forza di fare l’ennesimo biberon. Pensate di scrivere tre parole consecutive con senso. Poi da questo autunno c’è stata una svolta. Le ore di sonno hanno ricominciato ad accumularsi: cinque ore di seguito sono manna dal cielo e il figlio ha capito che dormire di notte non è poi una cosa brutta. Così, mentre avevo ancora l’adrenalina della stanchezza in circolo ho pensato che un blog mi avrebbe fatto bene. Che so, come uscire da sola con le amiche o una seduta di massaggio lontano da tutti. Peccato che queste cose durano qualche ora e poi si torna alla realtà. Il blog è un po’ come un compagno/marito modello base: va assistito, gestito, indirizzato a volte anche educato. Dunque… tirate voi le conclusioni. Forse non dovevo aprirlo, forse non sono abbastanza connessa. Regna un po’ di confusione, non fateci troppo caso, ma di fatto mi fa sentire bene. È come prendere la bici per finta, come bere un bicchiere di birra con la pizza, come farsi una doccia senza sentire “mammmmmmmaaaaaa”. Diciamo che ho talento per incaponirmi su una cosa e quindi la storia del blog aggiornato dovrebbe riuscirmi abbastanza bene. Avviato il tutto ho detto a pochi eletti dell’apertura di questo spazio. Il commento è stato: “Ah, allora vuoi fare come Filippa Lagerbäck che va in bici?”. Non mi dispiacerebbe essere bionda, alta 1,85, avere come seconda casa Stoccolma e un contratto a tempo indeterminato da Fabio Fazio. Ma questi sono dettagli. Di fatto, un po’ mi fa invidia. Non perché sia bella ( quello lo sono anche io😜) ma perché riesce a fare tutto benissimo mantenendo sempre un profilo basso molto chic. Mai fuori posto. Mai esagerata. Ma soprattutto tra le mille cose che sbriga trova tempo per andare in bicicletta con una certa quotidianità. Mica la conosco di persona, queste cose le leggo sul suo blog. Ora a parte questa parentesi su Filippa ricordo a tutti che Filippa non c’entra niente. Che Filippa è un miraggio. Qui troverete me. Arruffata, di buon umore o arrabbiata, fashion o in tutone, malinconica e allegra. Sperando di tenervi un minuto di buona compagnia.

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