Quante volte vi ho parlato della mia passione per Santarcangelo? Direi tante, tante, tante.  C’è un posto, in questa mini-città nata sul monte Giove, dove il tempo, a modo suo, sembra essersi fermato. Parlo di Mutonia, una villaggio artistico sulle sponde del fiume Marecchia dove abitano i mutoid. Già il nome, a mio avviso, fa pensare a strane creature minacciose. Ma non è così. Perché qui, dove la natura va d’amore e d’accordo con il metallo (poi vi spiego perché) abitano vere e proprie famiglie che restituiscono a seconda vita tutto quello che noi buttiamo: da semplici oggetti di uso comune comprati e gettati, loro ne fanno delle espressioni artistiche e politiche. A me è piaciuta soprannominarla la Christiana di Santarcangelo: una sorta di popolo che vive una realtà parallela, fuori dagli schemi più convenzionali.

Da Rimini, raggiungere questa comunità, è un attimo. In bici, basta seguire la ciclabile che costeggia il fiume Marecchia e il gioco è fatto. Stanziatisi venticinque anni fa, sono riconosciuti dalla Soprindenza per i beni architettonici e paesaggistici di Ravenna e la Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologicidi Bologna, per il loro valore culturale.

Se volete farvi in giro, un’occasione interessante è quella organizzata dagli Instagramers di Rimini per il 7 maggio, Invasioni Digital, a partire dalle 15, per passeggiare insieme tra le opere d’arte più straordinarie e uniche nel loro genere.

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